Fin dall’anno 1000 il Piemonte è stato terra di elezione del vitigno Moscato, dagli acini ambrati e dall’inconfondibile aroma. Il vitigno arrivò sulle coste liguri intorno al V secolo a.c. con i navigatori greci e da qui si diffuse verso il Nord. Gli Statuti di Canelli già nel 1200 parlano di vigne di moscato. Alla fine del XV secolo Giovan Battista Croce, gioielliere ed enologo porta alla mensa del Duca di Savoia Carlo Emanuele vini dolci, aromatici e poco alcolici. Nel 1511 l’uva è citata come “Moscatellum” negli Statuti di La Morra. Dai vigneti di tufo bianco, argilla e marne calcaree nel Comune di Canelli provengono le vinacce pregne di tutti gli umori aromatici del moscato che, sottoposto a pigiatura soffice, a fermentazione controllata e ad una lenta distillazione in alambicco discontinuo a bagnomaria, danno vita a questa grappa che si evolve in barriques di rovere di Allier e Limousin.
COLORE: brillante oro giallo.
PROFUMO: forte impatto di salvia sclarea insieme a note più dolci di miele, scorza d’arancia candita, fiore di zagara, uva passa.
SAPORE: tutti i componenti sono armonizzati: alcool caldo ma non invadente, agrumi e miele in lunga progressione, finale lungo e inequivocabile di mandorle tostate.