lL Moscato bianco è fra i vitigni più antichi della Sardegna ma si diffuse nell’isola nel periodo dell’Amministrazione Piemontese, a seguito della politica viticola attuata dal vicerè, il Marchese di Rivarolo a partire dal 1736. La Regia Società Agraria ed Economica di Cagliari, fondata nel 1804 iniziò a far conoscere fuori dall’isola i vini sardi, in particolare i moscati di Tempio Gallura, l’antica Gemellae dell’Impero Romano. Dai vigneti esposti all’aria del mare provengono le vinacce pregne di tutti gli umori aromatici del moscato che, sottoposto a pigiatura soffice, a fermentazione controllata e ad una lenta distillazione in alambicco discontinuo a bagnomaria, danno vita a questa grappa che si evolve in barriques di rovere di Allier e Limousin.
COLORE: brillante giallo oro.
PROFUMO: impronta aromatica classica del vitigno moscato ma con sfumature decisamente tipiche di lavanda, salvia, fiori essicati.
SAPORE: sorso deciso che si apre a toni salini, quasi di mareggiata. Finale denso, appena fumé. I